La riforma viene presentata come la soluzione di tutte le difficoltà e di tutti i disservizi lamentati dagli utenti. Ma non sara’ così.
ALCUNI CHIARIMENTI
La riforma lascia la liberta’ di scelta. il cittadino può scegliere di rimanere con il suo medico e non indicare alcun gestore.
Il Gestore non è una persona, potrebbe anche non essere un medico. nella maggioranza dei casi sarà una società o una cooperativa privata accreditata, cioè convenzionata con la Regione, quindi privata ma finanziata da denaro pubblico.
Vi verrà richiesto di firmare un “patto di cura”, che sarà vincolante per un anno. L’assistenza verrà erogata dal gestore o da un “partner” sulla base di un budget annuale limitato.
dovrete eseguire in regime privatistico, cioè a pagamento, eventuali altre prestazioni, al di fuori di quelle prestabilite, che dovessero rendersi necessarie per la medesima patologia per cui avrete sottoscritto il patto di cura.
Non solo la riforma non vi garantisce la riduzione dei tempi di attesa, ma non avrete nemmeno la certezza di poter afferire agli stessi ospedali/centri e agli stessi specialisti presso i quali siete stati seguiti regolarmente fino ad oggi. Si ricorda che le prestazioni urgenti dovrebbero comunque essere eseguite entro 72 ore e che per tutte le altre richieste devono comunque essere rispettati i tempi di attesa previsti dalla normativa.
Se sceglierete il gestore costui si occuperà solo della gestione delle vostre malattie croniche, per tutte le altre malattie, per es. l’influenza, si continuerà a far riferimento al proprio medico curante. Questa situazione potrà generare situazioni confuse e conflittuali. Vi sarà un notevole aumento della burocrazia.
La riforma non eliminerà le liste di attesa.
Vi consigliamo di continuare ad essere seguiti dal vostro Medico curante. La mancata adesione al gestore non comporta alcuna penalizzazione.
Se la riforma dovesse essere migliorata potrete eventualmente aderire in seguito.
Medicina Democratica , “37e2” la trasmissione di Radio Popolare sulla salute