Il voto della val Susa merita una seria discussione e non può essere liquidato con stupide, quanto inutili, accuse di tradimento. Anche perché i voti persi dalla Bresso tra astensione e cambio di fronte sono ben di più di quelli valsusini. Conosco i valsusini, da anni lotto al loro fianco contro la TAV, non ho alcun dubbio sulla loro coscienza democratica che affonda le radici nella storia secolare della valle. La lotta contro l’Alta Velocità rappresenta da tempo un elemento costitutivo di una comunità che ha sviluppato un’opposizione non ad una singola opera, ma ad un modello di sviluppo fondato sul mito della crescita a qualunque costo, sulla devastazione ambientale e sulla rottura dei legami di solidarietà umana nelle comunità locali.
Proprio questa è invece la filosofia che da più di dieci anni centrodestra e centrosinistra (nelle sue componenti maggioritarie) condividono e cercano di imporre: il governo Berlusconi attraverso la militarizzazione della valle, il centrosinistra attraverso il falso progetto presentato all’Unione Europea da Di Pietro per ottenere i finanziamenti. Ma gli esempi su entrambi i fronti potrebbero essere numerosissimi.
PRC e Verdi per anni hanno appoggiato il movimento NO TAV ed infatti hanno raccolto ampi consensi elettorali in valle; consensi che sono scomparsi quando queste forze hanno deciso di entrare nella coalizione Bresso. A poco è servito dichiarare che si sarebbero comunque opposte alla TAV: la loro condizione di enorme debolezza (a causa dell’attuale frantumazione) non le ha rese credibili nella capacità di mantenere questo impegno. A quel punto, la lista Grillo, che certamente non può essere collocata a destra, è apparsa come lo strumento più utile per difendere le proprie ragioni. Si può obiettare che la regione Piemonte non decide solo sulla TAV e che già oggi si può avere un assaggio di cosa sarà la gestione Cota (cfr Ru486): è vero; ma è anche vero che, per chi vive in valle, la costruzione della TAV sarebbe destinata a modificare (fortemente e in peggio)tutta la propria esistenza.
Per questo,pur non sostenendo la lista Grillo, non mi iscrivo tra coloro che si dilettano nella lapidazione dei valsusini.
Sarebbe invece più utile che ognuno traesse da questa vicenda spunti utili per guardare in casa propria.
Il centrosinistra (PD, IDV..) per chiedersi in che cosa la propria idea di “sviluppo” si differenzi da quella del centrodestra almeno sul terreno delle infrastrutture e delle grandi opere; considerato che tale differenza (ammesso che esista) non è percepita in ampie aree di popolazione.
La Sinistra deve invece sapere che, con l’attuale sistema elettorale, accadrà anche in futuro di essere stretta tra le lotte di intere popolazioni e le ragioni di schieramento politico.
Una ricetta definitiva non esiste, ma non vi è dubbio che per poter coniugare la fedeltà alle proprie idee con l’obiettivo di sconfiggere la destra autoritaria il primo passo da compiere è quello di raggiungere una massa critica capace almeno di garantire una certa affidabilità e un decente potere contrattuale nelle eventuali coalizioni.
E qui si ripropone con forza l’esigenza di una sinistra capace di superare le proprie divisioni e di ricostruire un’unità.
Come si vede le questioni sollevate dal voto della val Susa sono le questioni vitali alle quali dovrebbero rispondere, ognuna per quanto gli compete, le varie forze d’opposizione.
Altro che liquidare i valsusini come “fuoco amico”.
ho molto apprezzato questo tuo messaggio..l’ho visto sul sito no tav..era ora che qualcuno della federazione della sinistra commentava le elezioni in piemonte e la scelta sbagliata dell’alleanza con la bresso…ora però si deve ripartire..si deve rafforzare la federazione della sinistra in tutto il paese..io da valsusino non vedo l’ora di rivederti a manifestare affianco dei no tav..in valle sarete sempre i benvenuti..e più sarete presenti in valle di susa meglio è..criticandocome hai fatto te adesso la scelta di andare con la bresso..la vostra presenza è fondamentale e spero che continuerete ad appoggiare il movimento no tav…saluti comunisti saluti no tav
Devo dire che mi ha fatto effetto leggere “Saluti Comunisti”!! chi lo dice più ?? Eppure Berlusconi probabilmente vince anche perchè nel 2010 in Italia ogni volta che c’è un’elezione lui agita lo spauracchio dei Comunisti.
Credo che si debba ripartire da un grosso lavoro nelle scuole,fra gli studenti, tra i giovani, che per esempio nel liceo di mio figlio a Corsico neanche usano le ore che hanno a disposizione per le assemblee.
Queste generazioni sono talmente lontani dalla politica che se votano ,votano lega, scegliendo il simbolo dell’indiano che gli scorre sul computer come pubblicità nelle ultime elezioni provinciali.