“Possibile che ogni anno ci si limiti a constatare il numero dei morti e dei nuovi infetti senza che nulla accada? L’Italia nel 2012 ha avuto oltre 3850 nuove persone che si sono infettate, oltre 10 al giorno, un numero di sieropositivi che supera i 160.000, dei quali circa 60.000 persone in terapia e un numero quasi simile che non sa di essere sieropositivo, senza contare i decessi che ci pongono in posizione di tutto rispetto nell’Europa occidentale.
Eppure da anni non c’è alcuna campagna di prevenzione, nessun ministro della sanità , né alcun assessore regionale ha fatto nulla. La gente continua ad infettarsi con grande soddisfazione delle multinazionali del farmaco che possono contare su 60.000 clienti fidelizzati. Un anno tra terapia e diagnostica costa diverse migliaia di euro (6-7000) fino a quando il nostro Servizio Sanitario riuscirà a garantire questa spesa ?
La mancanza di prevenzione costituisce un atto di grave irresponsabilità da parte delle istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica che potrebbero addirittura essere considerate responsabili delle nuove infezioni, non avendo fatto nulla per evitarle.
Sorge spontanea anche un’altra domanda: che fine ha fatto il famoso e tanto celebrato vaccino italiano? Lo studio condotto dalla dott.ssa Barbara Ensoli e finanziato con soldi pubblici dall’Istituto Superiore della Sanità? Le domande che un anno fa abbiamo posto con il libro “AIDS, lo scandalo del vaccino italiano” non hanno ancora ricevuto alcuna risposta. Non vorremmo che tutto finisse nel silenzio, senza che nessuno spieghi come sono stati utilizzati i fondi e fornisca risposte alle tante speranze suscitate.