Tutto il mondo oggi rende omaggio a Mandela, io vorrei solo ricordare un fatto specifico, forse non uno degli eventi più importanti della sua lunga vita, ma qualcosa che me lo rese molto vicino e che mi diede modo di condividere con lui, seppure da lontano, un comune impegno.
Nel 1996, già presidente del Sudafrica, un Paese dove il 20% delle donne in età fertile era sieropositivo e nel quale decine di migliaia di persone ogni anni morivano di AIDS, Mandela decise di sfidare le regole del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e di contrapporsi alla potente lobby di Big Pharma che mantenendo altissimi i prezzi dei medicinali, oltre 20 volte i costi di produzione, li rendeva inavvicinabili per milioni di persone sieropositive in Africa e in tutto il sud del mondo.
Mandela chiese quindi alle industrie farmaceutiche del suo Paese di produrre gli antiretrovirali senza rispettare i brevetti, ma fu denunciato insieme a tutto il governo sudafricano al tribunale del WTO da 39 multinazionali del farmaco, guidate dalla Glaxo-Welcome, accusato di non aver rispettato gli accordi TRIPS sulla proprietà intellettuale (il brevetto) . Il Sudafrica fu obbligato ad interrompere la produzione dei farmaci anti-AIDS. Vi furono proteste in tutto il mondo.
In quel momento coordinavo le associazioni di lotta all’AIDS dell’Unione Europa e ricordo le tante iniziative contro le multinazionali farmaceutiche: i volantinaggi e i picchetti il 1° dicembre, giornata mondiale di lotta all’AIDS, di fronte alle sedi delle principali aziende in tutte le capitali europee. Poi si mobilitarono donne e uomini di cultura da ogni angolo del pianeta. Mandela mise tutta la sua storia, la sua persona a disposizione di questa battaglia e, dopo cinque anni, il 18 aprile 2001 Big Pharma ritirò la denuncia arrivando ad un accordo con il Sudafrica.
Mandela commentò allora positivamente quella che era stata una vera e propria vittoria, l’unica ottenuta fino ad allora contro lo strapotere delle multinazionali farmaceutiche, ma il presidente sudafricano non scordò di ricordare come l’azione della Glaxo Welcome e delle altre aziende avevano provocato in quei cinque anni, tra il ’96 e il 2001, decine di migliaia di morti nel suo Paese, donne e uomini che non avevano potuto curarsi.
Oggi, per i medesimi motivi, milioni di persone continuano a morire di AIDS senza poter assumere i farmaci, uccisi dall’avidità di quelle stesse aziende e dall’indifferenza dei tanti capi di stato e governo che non muovono un dito per modificare le regole del WTO ma che sfileranno in prima fila, con aria contrita e sofferente, ai funerali del grande leader africano.