Egregio Collega,

ci scusiamo se ti sottraiamo alcuni minuti con questa lettera, ma l’argomento sul quale desideriamo condividere con te alcune valutazioni è di estrema importanza; ci riferiamo alle delibere sulla cronicità approvate dalla Regione Lombardia che, nel caso dovessero realizzarsi, modificheranno in profondità il Servizio Sanitario Regionale, il ruolo del MMG e la vita dei cittadini lombardi portatori di una patologia cronica.

Le brevi riflessioni che seguono derivano sia dalla nostra esperienza di operatori della sanità impegnati nella attività professionale,  sia dall’approfondimento sul tema che abbiamo condotto  attraverso la trasmissione sulla salute “37e2” (http://www.radiopopolare.it/trasmissione/37-e-2/  che da settembre a giugno ogni giovedì va in onda su radio Popolare alle 10,35), sia dal lavoro di ascolto e raccolta dati condotto con l’associazione Medicina Democratica.

Come già saprai la Regione Lombardia sta cercando di imporre una nuova organizzazione per l’assistenza di pazienti affetti da patologie croniche.

Noi crediamo che tale sistema mostri parecchie “pecche” e non offra vantaggi né ai pazienti, né tanto meno ai MMG. Le delibere relative non sono di univoca interpretazione e mostrano molte zone d’ombra.

Quello che appare chiaro è che viene messo in discussione il rapporto tra il MMG e il paziente affetto da una patologia cronica. Lo stesso patto di cura e il PAI sono delle gabbie rigide che ostacoleranno un sereno rapporto medico/pz, togliendo libertà ad entrambi. Il MMG non sarà più il responsabile primo della salute dei propri pazienti ma potrà solo esprimere un parere non vincolante venendosi così a trovare in una situazione professionalmente umiliante.

Quanto al fatto di diventare gestori, sarà bene non farsi eccessive illusioni. E’ ovvio che i MMG, anche se aggregati, non potranno competere con i grossi centri privati accreditati: i pz opteranno più facilmente per questi ultimi. Infatti  con l’avvio del rimborso procapite in base alle patologie tabellate – ipotizzato per il gennaio 2019 al termine della fase sperimentale – i gestori privati entreranno in forza nel mercato dei pazienti cronici (perché di questo si tratta, di un vero e proprio mercato di circa 10-14 MLD di euro) con l’obiettivo di massimizzare i propri profitti; cercheranno di arruolare decine di migliaia di pazienti (il limite è di 200.000) e forti della loro potenza economica tratteranno con gli erogatori di servizi per ottenere prezzi vantaggiosi.

Se invece il MMG cercherà di fare il co-gestore si troverà ad essere sottoposto nella sua attività medica a figure dirigenziali e burocratiche non mediche, a cui dovrà spiegare le proprie scelte professionali nella speranza di convincerli. Il MMG diventato co-gestore rischierà di trovarsi molto spesso in una pesante situazione etica e umana: dovrà agire in scienza e coscienza, rispettare il contratto collettivo di lavoro e nel medesimo tempo rispondere del proprio operato al gestore e alle sue esigenze e pretese.

Vi invitiamo a difendere la dignità medica e la salute dei pazienti.

Le delibere della regione Lombardia possono essere fermate; nulla è definitivo. Dipende solo da voi, uniti possiamo farcela.

Alla regione per avviare quanto deliberato serve l’adesione al progetto della grande maggioranza dei MMG, senza di voi si dovrà fermare tutto. Non è necessario precipitarsi a scegliere la propria collocazione.

Aspettate almeno che la situazione sia più chiara. Tra l’altro sono stati depositati quattro ricorsi presentati da associazioni di medici e da Medicina Democratica che ritengono incostituzionale la riforma proposta; i ricorsi saranno discussi il 12 settembre.

Non siete obbligati ad aderire e nemmeno a farlo ora. Se non aderite:

  • NON avrete decurtazione di emolumenti
  • NON avrete perdita di assistiti
  • NON sarete sottoposti a sanzioni

Mentre se aderirete rischiate di contribuire a svalutare il ruolo del MMG con il rischio che nel tempo venga addirittura cancellato e reso insignificante in presenza di gestori commerciali ben attrezzati per costruire profitti sulla salute dei nostri pazienti.

Abbiamo attivato un sito http://www.medicinademocratica.org/wp/?page_id=4916) dove pubblicheremo i documenti ufficiali, i ricorsi, il dibattito e gli aggiornamenti sul tema; chiunque potrà visitarlo.

Tutti coloro che desiderano essere aggiornati sull’evoluzione della vicenda possono contattarci al seguente indirizzo mail medicinademocratica@segreteria.it .

Vi ringraziamo per l’attenzione e ci scusiamo nuovamente per questa nostra intrusione.

 

Vittorio Agnoletto, medico, co-conduttore della trasmissione “37e2”

Fulvio Aurora, Medicina Democratica nazionale – responsabile delle vertenze giudiziarie

Albarosa Raimondi, medico, esperta di organizzazione dei servizi sanitari. 

 

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