Quale fiducia nello Stato può mai avere un cittadino quando ai vertici dell’Antimafia viene nominato un poliziotto condannato per avere partecipato alla creazione di false prove finalizzate ad accusare ingiustamente degli innocenti ?
Da ora in poi, di fronte alle azioni dell’Antimafia, chiunque sarà legittimato a chiedersi se non siano state costruite, anche in quel caso, prove false per incastrare qualcuno e per esaltare le azioni della polizia.
Nell’UE un poliziotto condannato in via definitiva è fuori per sempre dalla polizia. In Italia è promosso.
E’ stato direttamente Minniti, ministro dell’Interno e uomo di punta del PD, a fare tale nomina; prova ulteriore, se ce ne fosse ancora necessità, che l’assalto alla scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001 fu organizzato e pianificato da quei vertici della polizia che erano vicini al centrosinistra e che a quello schieramento politico dovevano (e devono) il successo delle loro carriere professionali.
Oggi sono ancora più evidenti le ragioni per le quali né il centrosinistra, né il centrodestra (responsabile dell’assalto al corteo delle tute bianche e della repressione in piazza) hanno mai accettato una commissione parlamentare d’inchiesta.
Scoprire che coloro che furono obbligati dai magistrati a lasciare la polizia perché avevano “gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”, in questi anni hanno avuto importanti e ben remunerati incarichi da strutture dello Stato o parastatali, costituisce una grave offesa verso chiunque crede ancora nei valori della legalità e della Costituzione.
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