Lo Stato che viene esaltato dai governi occidentali come l’unica democrazia del Medio Oriente, il governo che l’Italia ha scelto come partner per celebrare l’avvio del Giro d’Italia, oggi si è reso responsabile della morte di 52 palestinesi e del ferimento di oltre 2400 persone.
Qualunque altra nazione si fosse resa colpevole di un così alto numero di omicidi, perché di questo si tratta, considerata l’assoluta disparità di forze tra chi manifestava per i propri diritti e che giocava al tiro al piccione con la vita di altri esseri umani, sarebbe stata immediatamente condannata da tutta la comunità internazionale e sarebbe stata oggetto di dure sanzioni.
Tutti, tranne Israele, che può impunemente continuare ad infischiarsene delle risoluzioni internazionali e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Quando Trump ha scelto di spostare l’ambasciata USA a Gerusalemme era ben consapevole di quali reazioni avrebbe scatenato e quanto sarebbe costato in termini di vite umane; l’amministrazione statunitense è corresponsabile di ognuna di queste morti.
E’ disgustoso assistere sui nostri schermi a giornalisti che di fronte alla strage odierna discettano di terrorismo accostandolo alla lotta di un popolo che si batte per la propria indipendenza e per la propria dignità.
Rilanciamo la nostra solidarietà concreta con il popolo palestinese: adozioni a distanza dei bambini palestinesi, boicottaggio dei prodotti israeliani, sostegno concreto ai progetti di aiuto umanitario e sanitario ai palestinesi rinchiusi nella striscia di Gaza, un’immensa prigione a cielo aperto.