Raffaele Masto, ci ha lasciato, un grande giornalista, un amico, innamorato dell’Africa, profondo conoscitore delle sue genti. Negli ultimi vent’anni ogni volta che partivo per l’Africa, che fosse per progetti sull’AIDS, per missioni del Parlamento Europeo o per progetti di cooperazione, chiedevo prima informazioni a Raffaele e sempre, qualunque fosse il Paese, lui sapeva tutto: mi riempiva d’informazioni, di contatti e di libri. Quando nel 2007 andai in Nigeria come responsabile della delegazione di osservatori del Parlamento Europeo in occasione delle elezioni, c’erano appena stati due rapimenti, ricordo benissimo le istruzioni meticolose e precisissime che Raffaele mi diede su come bisognava comportarsi, con chi si doveva parlare e chi si doveva evitare. Conosceva nei particolari quello che accadeva nella regione del delta del Niger, non solo lo raccontava, ma più volte mi ha stimolato a ragionare cosa avremmo potuto fare noi da qui, noi che usavamo quel maledetto petrolio, cosa avremmo potuto fare per contribuire ad un complicato ma necessario percorso di pace. Idee, speranze delle quali è sempre stata piena la vita di Raffaele. Un ultimo abbraccio.

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