LA NOTIZIA, (ANSA) BERGAMO, 02 OTT – In Valle Seriana quasi un abitante su due ha gli anticorpi contro il coronavirus: l’Agenzia di tutela della salute di Bergamo ha reso noto gli esiti dell’indagine sierologica promossa dai Comuni dell’Ambito Valle Seriana, in accordo con Ats Bergamo stessa e Regione Lombardia, effettuata nel mese di luglio 2020 e che ha visto l’adesione di 22.559 soggetti; il 95,2% di questi (pari a 21.467 soggetti) sono residenti/domiciliati nell’Ambito stesso. Si tratta del 26,6% della popolazione maggiorenne.
Il 42,3% dei soggetti testati è risultato positivo, con andamento crescente di positività dai 45 anni in su. Si evidenzia una costante maggiore prevalenza di positività nel genere femminile. Il comune con la percentuale più elevata di positivi è risultato essere Selvino (56,4%). La positività rilevata al successivo tampone nasofaringeo, proposto ai soggetti risultati positivi al test sierologico, è stata dell’1,7%; l’adesione è stata pari al 98,9%. La quota di positività complessiva è pari al 42,3%.
UN BREVE COMMENTO: Vanno fatte due precisazioni sui dati: 1) alla ricerca ha aderito il 26,6% della popolazione quindi poco più di un quarto degli abitanti. Dal punto di vista statistico il dato è significativo, ma non possiamo escludere che i risultati reali riferiti a tutta la popolazione non siano esattamente sovrapponibile. 2) Il dato emerso potrebbe essere sottostimato perché ormai è stato documentato, da molte ricerche scientifiche, che persone venute in contatto con il virus potrebbero non aver sviluppato gli anticorpi, ma la loro difesa immunitaria potrebbe essere stata “affidata” ai Linfociti T ossia all’immunità cellulo-mediata.
Per avere dei dati più precisi si dovrebbero realizzare test più complicati e costosi.
Comunque, una positività del 42% da un lato indica l’enorme diffusione dell’infezione in quella zona, e questa purtroppo non è una novità, d’altra parte indica che in val Seriana potrebbe realizzarsi, forse, il primo caso al mondo di immunità di gregge, condizione che definisce una situazione nella quale è molto più difficile per il virus diffondere ulteriormente il contagio. La val Seriana rappresenta un caso unico in relazione all’enorme impatto del virus in una comunità numericamente limitata.
Forse proprio da quei paesi che hanno pagato un prezzo spaventoso al Coronavirus, anche a causa delle enormi responsabilità delle politiche sanitarie locali e regionali, può venire un importante aiuto a tutta la comunità umana con informazioni e ricerche utili al percorso scientifico.