Dopo venti mesi dalla richiesta fatta da India e Sudafrica di una sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini, farmaci e kit diagnostici per il Covid, dopo infiniti rinvii e dopo uno scontro durissimo a suon di ricatti avvenuto tra l’UE e l’India, scontro che ha prolungato di quasi due giorni la riunione, stanotte l’Organizzazione Mondiale del Commercio ha concluso i suoi lavori.
Nel documento finale i brevetti non vengono nemmeno citati e nemmeno viene accennata la possibilità di una temporanea sospensione. Il testo è tutto incentrato sulle licenze obbligatorie, ossia sulla possibilità già esistente, che un Paese in difficoltà economica e travolto dalla pandemia possa decidere di ricorrere alla produzione dei vaccini senza l’autorizzazione preventiva da parte dell’azienda detentrice dei brevetti, con la quale dovrà comunque concordare un rimborso economico. Il testo si limita a introdurre alcuni miglioramenti in tale meccanismo: * potranno ricorrere alla licenza obbligatoria anche i Paesi che non hanno una specifica legge nazionale che recepisce tale opportunità già sancita dagli accordi TRIPs dell’OMC * il prezzo da concordare come risarcimento per l’azienda detentrice dei brevetti dovrà considerare la condizione pandemica e gli sforzi di progetti umanitari come Covax per mantenere bassi tali costi *il Paese che ricorrerà alle licenze obbligatorie potrà a sua volta rivendere o donare i vaccini, cosi prodotti, ad altri Paesi più poveri che non sono in grado di produrli, ma questa possibilità è fortemente sconsigliata, il che fa prevedere una grande quantità di cause tra le multinazionali e i Paesi che useranno tale meccanismo.
Tutto questo sistema: lascia quindi ogni singola nazione da sola a dover discutere con le grandi multinazionali farmaceutiche e non è difficile prevedere che sarà molto difficile poterlo utilizzare, come per altro è stato fino ad ora nella sua versione precedente; esclude nei fatti i Paesi che non hanno una propria capacità produttiva; da qualche possibilità in più a nazioni come India e Sudafrica che potranno affrontare da un posizione un po’ più forte le numerose cause con Big Pharma, sia quelle in atto che quelle future.
Oltretutto il meccanismo delle licenze obbligatorie riguarda solo i vaccini; per i farmaci e i kit diagnostici per il Covid tutto è rinviato di ulteriori sei mesi ai futuri consigli TRIPs.
In sintesi, è stata riaffermata l’intangibilità dei brevetti, il dominio del profitto sulla salute e sono state concesse alcune facilitazioni a India e Sudafrica.
L’Italia si è espressa, durante la riunione del WTO, attraverso il sottosegretario agli esteri Manlio di Stefano che ha letto un documento nel quale è arrivato a dire che “La produzione globale di vaccini è costantemente aumentata e la proprietà intellettuale è stato un fattore facilitante…” un’affermazione che rappresenta un totale ribaltamento della realtà e che certamente non facilita la discussione. Il nostro Paese si conferma come uno dei principali alleati di Big Pharma.