I vaccini ad oggi disponibili sono molto poco efficaci nel bloccare la trasmissione della variante Omicron 5 attualmente circolante ed infatti si stanno infettando anche persone che hanno già fatto la dose booster.
Gli attuali vaccini sembrerebbero ancora essere in grado di ridurre, nelle persone fragili, la possibilità di un’evoluzione dall’infezione verso la malattia conclamata e verso la fase terminale.
La variante Omicron 5 si trasmette molto facilmente, decisamente di più di quelle precedenti, appare però meno aggressiva, quindi, evolverebbe meno verso la fase avanzata della malattia; anche se, per una evidente questione statistica, l’alto numero di persone che si infettano produce un aumento (per ora limitato) anche nel numero di coloro che giungono nelle terapie intensive e al decesso.
In questa situazione è necessario proteggere soprattutto le persone anziane e le persone fragili; quando si entra in rapporto con loro è bene prendere tutte le precauzioni possibili per tutelarle ed evitare che vengano in contatto con il virus.
Nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà in autunno, se la pandemia andrà a spegnersi con varianti meno aggressive, trasformandosi in qualcosa di simile ad una normale influenza o se arriveranno varianti più pericolose.
Anche nella più ottimistica delle situazioni è probabile che assisteremo, da ottobre in poi, ad una forte pressione, soprattutto da parte della popolazione più fragile e anziana, sui medici di medicina generale (medici di famiglia), sugli ambulatori territoriali e sui pronto soccorsi.
La situazione già oggi, e non solo in Lombardia, è molto difficile, migliaia di persone senza medico, liste di attesa lunghissime, pronto soccorsi senza personale, con ore e ore d’attesa, alcune volte simili a gironi danteschi.
Il governo e le regioni hanno tre mesi per realizzare interventi immediati di rafforzamento di questi servizi; ma non potendo escludere scenari pandemici peggiori, sarebbe bene pensare anche a potenziare i trasporti urbani e locali, gli interventi sulle scuole (sempre rinviati) e i servizi di medicina del lavoro (indispensabili anche per realizzare i controlli necessari per ridurre gli infortuni e i decessi in fabbrica).
Il prossimo autunno si prospetta molto duro, per evidenti ragioni sociali ed economiche, e se quanto sopra non verrà realizzato, anche la possibilità di curarsi e non solo per Covid, sarà riservata solo alle classi sociali più ricche in grado di pagarsi le cure.