Tantissime/i oggi hanno citato un proprio personale ricordo di Dario Fo; vorrei aggiungere una pagina a quell’album infinito.
Nel 2010 Dario – insieme a Franca, a Moni Ovadia, a Paolo Rossi, a Margherita Hack, a Luca Mangoni e altri – accettò di stare nel listino regionale in sostegno alla mia candidatura a presidente della Lombardia.
Una scelta controcorrente che si contrapponeva allo strapotere di Formigoni ma anche ad un PD che candidava Penati ed era alla continua ricerca di accordi, non pubblicamente dichiarati, con il Celeste. Dario era già premio Nobel eppure mise a disposizione se stesso e la sua storia consapevole che si trattava di una battaglia di assoluta minoranza ma alla quale attribuiva grande valore morale. Era un precorrere i tempi, ma certamente tale scelta aiutò a sollevare il vento che nel 2011 segnò la primavera di Milano.