Cari tutti,
come avete visto, nelle ultime ore l’attacco alle ONG in mare ha raggiunto un apice di veleni e false accuse, con pesanti dichiarazioni anche da parte di esponenti politici.
MSF è indignata e ribalta le accuse: se ci fossero vie legali e sicure non ci sarebbe alcun bisogno di salvare vite in mare.
Qui sotto la nostra dichiarazione e vi ricordiamo che il 2 maggio saremo in audizione alla Commissione Difesa del Senato sulla questione.
In coda troverete anche un link con le principali domande e risposte sui soccorsi e le accuse. È proprio sulla base della corretta informazione che parte della società civile sta prendendo posizione a favore delle organizzazioni e ha fatto nascere l’hashtag #iostoconleONG.
Grazie per la vostra attenzione, siamo a disposizione per approfondimenti e interviste,
L’Ufficio Stampa di Medici Senza Frontiere
COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE –
ONG in mare: MSF indignata, ribalta le accuse.
“Politiche e istituzioni hanno creato la crisi e fallito nel risolverla. Con vie legali e sicure nessun bisogno di salvare vite in mare”
Roma, 24 aprile 2017. L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) si dichiara indignata per i cinici attacchi al lavoro delle ONG in mare da parte di alcuni esponenti della politica, che hanno visto nelle ultime ore un crescendo di veleni e false accuse.
MSF esporrà il proprio punto di vista alle istituzioni il 2 maggio, in audizione alla Commissione Difesa del Senato. Nel frattempo segue con attenzione quanto viene dichiarato in riferimento alle attività di ricerca e soccorso delle ONG, e quindi anche di MSF, e valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità.
“Le accuse contro le ONG in mare sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l’odio e discreditano ONG che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite” ha detto Loris De Filippi, presidente di MSF, che sarà in audizione il 2 maggio. “È una polemica strumentale che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politiche, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell’affrontarla e nel fermare il massacro. Se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa, le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti. Se ci fosse un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare non ci sarebbe bisogno delle ONG.”
In riferimento alle false accuse sul lavoro in mare delle ONG, MSF ricorda che i soccorsi avvengono secondo il diritto del mare e dei rifugiati sotto il coordinamento e le indicazioni della Guardia Costiera italiana (MRCC); che non riceviamo telefonate dirette dai trafficanti; che le ONG lavorano in acque internazionali e solo in pochi casi eccezionali, in presenza di naufragi imminenti e sotto autorizzazione delle autorità competenti, sono entrate in acque libiche; che il lavoro di MSF in mare è sostenuto esclusivamente da fondi privati; che non ci sono prove che i soccorsi siano un fattore di attrazione; che persone disperate, torturate, afflitte da guerre, persecuzioni e povertà continueranno a partire; che fino a quando non verranno garantiti canali legali e sicuri per trovare sicurezza in Europa e un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare, quelle stesse persone continueranno a rischiare e perdere la propria vita nel Mediterraneo.
MSF ringrazia le tante componenti della società civile che stanno rispondendo alle false accuse sulla base di una corretta informazione, prendendo posizione a favore delle organizzazioni e dell’azione di soccorso in mare.
A questo link, sull’home page del sito di MSF, le 10 domande e risposte più frequenti sui soccorsi in mare: http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/le-10-domande-pi%C3%B9-frequenti-sulle-nostre-operazioni-di-ricerca-e-soccorso-nel
L’Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere