DELIBERA CRONICI. TUTTO E’ ANCORA DA DECIDERE. ASSEMBLEA APERTA 30 SETTEMBRE 2017 DALLE 9.30 ALLE12.30 AL CAM GARIBALDI CORSO GARIBALDI, 27 MILANO
Egregio Collega,
ci scusiamo se ti sottraiamo alcuni minuti con questa lettera, ma l’argomento sul quale desideriamo condividere con te alcune valutazioni è di estrema importanza: ci riferiamo alla delibera 6551/2017 sulla cronicità approvata dalla Regione Lombardia che, nel caso dovesse realizzarsi, modificherà radicalmente il Servizio Sanitario Regionale e conseguentemente il ruolo del MMG e la vita dei cittadini lombardi portatori di una patologia cronica.
Ad oggi sappiamo che molto meno della metà dei MMG ha aderito alla proposta della Regione, costringendola a prorogare i termini. Alcuni sindacati medici (SIMET, SNAMI, SMI, UMI), oltre a Medicina Democratica, hanno fatto ricorso al TAR della Lombardia indicando gli aspetti di potenziale incostituzionalità della delibera e chiedendo altresì che venisse accordata la sospensiva.
Con l’ordinanza n. 01156 del 14/09/2017) il TAR ha respinto solo la richiesta di sospensiva con la motivazione che “… la complessità delle questioni non si presta ad essere delibata in sede cautelare”), senza peraltro condizionare in alcun modo il risultato di giudizio di merito che, diversamente da quanto sostiene l’assessore Gallera, potrebbe anche essere di bocciatura della delibera stessa.
Occorrerà quindi attendere la sentenza di merito, anche se i tempi potrebbero non essere brevissimi. E’ questo il motivo fondamentale per cui stiamo valutando la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato che potrebbe ancora accordarci la sospensiva delle delibere entro 30 giorni dalla richiesta.
Vorremmo ricordare che le decisioni della Regione mettono in discussione il rapporto tra il MMG e il paziente affetto da una patologia cronica. Lo stesso patto di cura e il PAI sono delle gabbie rigide che ostacoleranno un sereno rapporto medico/pz, togliendo libertà ad entrambi. Il MMG non sarà più il responsabile primo della salute dei propri pazienti ma potrà solo esprimere un parere non vincolante venendosi così a trovare in una situazione professionalmente umiliante.
Quanto al fatto di diventare gestori, sarà bene non farsi eccessive illusioni.
E’ ovvio che i MMG, anche se aggregati, non potranno competere con i grossi centri privati accreditati. Infatti con l’avvio del rimborso pro-capite in base alle patologie tabellate – ipotizzato per il gennaio 2019 al termine della fase sperimentale – i gestori privati entreranno in forza nel mercato dei pazienti cronici (perché di questo si tratta, di un vero e proprio mercato di circa 10-14 MLD di euro) con l’obiettivo di massimizzare i propri profitti; cercheranno di arruolare decine di migliaia di pazienti (il limite è di 200.000) e forti della loro potenza economica tratteranno con gli erogatori di servizi per ottenere prezzi vantaggiosi.
Se invece il MMG cercherà di fare il co-gestore si troverà ad essere sottoposto nella sua attività medica a figure dirigenziali e burocratiche non mediche, a cui dovrà spiegare le proprie scelte professionali nella speranza di convincerli. Il MMG diventato co-gestore rischierà di trovarsi molto spesso in una pesante situazione etica e umana: dovrà agire in scienza e coscienza, rispettare il contratto collettivo di lavoro e nel medesimo tempo rispondere del proprio operato al gestore e alle sue esigenze e pretese.
Vi invitiamo a difendere la dignità medica e la salute dei pazienti. Le delibere della regione Lombardia possono essere fermate; nulla è definitivo.
Alla regione, per avviare quanto deliberato, serve l’adesione al progetto della grande maggioranza dei MMG, senza di voi si dovrà fermare tutto. Non è necessario precipitarsi a scegliere la propria collocazione.
Sarebbe quindi meglio aspettare almeno che la situazione diventi più chiara. Come già detto sono stati depositati quattro ricorsi presentati da associazioni di medici e da Medicina Democratica che ritengono incostituzionale la riforma proposta; i ricorsi dovranno comunque discussi.
Nell’ordinanza lo stesso TAR ha ricordato in modo chiaro che non siete assolutamente obbligati ad aderire e tanto meno a farlo ora. Se non aderite:
· NON avrete decurtazioni di emolumenti
· NON avrete perdita di assistiti
· NON sarete sottoposti a sanzioni
Al contrario se aderite rischiate di contribuire a svalutare il ruolo del MMG con il rischio che nel tempo venga addirittura cancellato e reso insignificante in presenza di gestori commerciali ben attrezzati per costruire profitti sulla salute dei nostri pazienti. Per questa ragione invitiamo i colleghi che hanno già sottoscritto la proposta della Regione a ripensarci, e a cancellare la propria adesione
Abbiamo attivato un sito:http://www.medicinademocr
Per discutere di tutto questo vi invitiamo ad un incontro a Milano, sabato 30 settembre dalle 9,30 alle 12,30 al CAM GARIBALDI, in C.so Garibaldi 27 ang. Via Strehler 2 .
Tutti coloro che desiderano essere aggiornati sull’evoluzione della vicenda possono contattarci al seguente indirizzo mail: segreteria@medicinademoc
Vi ringraziamo per l’attenzione e ci scusiamo per questa nostra intrusione.
Vittorio Agnoletto, medico, co-conduttore di “37e2”la trasmissione sulla salute di Radio Popolare
Fulvio Aurora, Medicina Democratica nazionale, responsabile vertenze giudiziarie
Albarosa Raimondi, medico, esperta di organizzazione dei servizi sanitari
P.S.: In allegato il comunicato emesso il 15 settembre con la ricostruzione della vicenda giudiziaria