Dichiarazione congiunta di Vittorio Agnoletto, ex portavoce del GSF e di Lorenzo Guadagnucci, giornalista, vittima del pestaggio alla Diaz:
I GIUDICI INDIVIDUANO LA RESPONSABILITA’ DI DE GENNARO NELLA VICENDA DIAZ. ORA I CONDANNATI DEVONO DIMETTERSI
«Le motivazioni della sentenza di seconda grado confermano la ricostruzione storica dei fatti compiuta dai PM e da sempre sostenuta dal movimento e dalle vittime. In particolare quanto affermato dai giudici a pagina 299 conferma quello che abbiamo sempre dichiarato: l’assalto alla Diaz non è stato frutto di una decisione improvvisa di qualche funzionario di polizia di medio-basso grado, ma è nata da una “esplicita richiesta da parte del Capo della Polizia”. Questa esplicita attribuzione di responsabilità al vertice della polizia rende ancora più inopportuna la permanenza dei dirigenti condannati, a cominciare dal massimo livello, ai loro posti»
Ecco cosa si legge a pag 299 della sentenza:
“La Corte, nella valutazione complessiva dei fatti, ritiene di non obliterare la circostanza, emersa chiaramente in causa fin dalle prime emergenze e confermata nell’ulteriore corso processuale, secondo la quale l’origine di tutta la vicenda è individuabile nella esplicita richiesta da parte del Capo della Polizia di riscattare l’immagine del corpo e di procedere a tal fine ad arresti, richiesta concretamente rafforzata dall’invio da Roma a Genova di alte personalità di sua fiducia ai vertici della Polizia che di fatto hanno scalzato i funzionari genovesi dalla gestione dell’ordine pubblico..”
Come mai le agenzie di stampa non hanno ancora raccolto sul punto le dichiarazioni dei vari maroni, cicchitto, gasparri e mantovano? Ricordate quando un mese fa si dicevano certi che la Cassazione avrebbe rimediato a tale “sconcio”? Lo fecero senza neppure conoscere l’iter logico seguito dalla Corte, divenuto pubblico solo ora con il tempestivo deposito delle motivazioni. E allora, cosa sosterranno adesso? Che la sentenza è viziata da illogicità manifesta o da palesi vizi di forma? La verità è che vi è stata, sin dal 2002, la certezza dell’impunità, il “promuovificio” interno alla PS si é determinato sulla base di reciproche coperture ed omertosi silenzi e la presunta “discontinuità” tra il vecchio e nuovo Capo della Polizia (basta rileggere l’intervista di Manganelli nel 2008 al Secolo XIX) è stata solo una riedizione gattopardesca del “qui tutto cambia perché nulla cambi”… Che tempi brutti stiamo vivendo! PS: tra poco i vari Feltri, Chiocci e Belpietro scateneranno una tempesta per demolire la figura del Presidente Sinagra. Ma almeno lui non porta i calzini azzurri ..:-)